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"C'è una sola cosa memorabile nella mia vita: avere avuto un figlio". E la struggente confessione di Alberto Durrio. il protagonista di questo romanzo, che, contemplando la sua "opera d'arte", dichiara la propria ineluttabile volontà di proteggerla dalle insidie piccole o grandi dell'esistenza, anche a costo della vita. Un giorno, il piccolo Leon resta prigioniero di una casa che brucia e suo padre, fuori, non trova il coraggio di entrare. A salvare il bambino, a sfidare le fiamme, sarà un estraneo, uno straniero. Da quel momento, per il padre, quelle certezze di amore assoluto e incondizionato lasceranno il passo a un senso di colpa che scava e lacera quella iniziale felicità. Il debito nei confronti del "salvatore", ricade su Alberto Durrio con un conto che mette a saldo la sua stessa esistenza. A partire da questo conflitto morale, "Un padre" si trasforma in un'abbagliante favola sulla paternità, una riflessione filosofica che Fedro Ugarte consegna al suo protagonista attraverso un controverso status di genitore che, a sua volta nella propria condizione di figlio - esplora il rapporto che lo lega ad una figura paterna ormai incosciente in un letto d'ospedale. "Un padre" deve il suo successo alla storia intensa e attuale e alla profondità psicologica con cui l'autore indaga le relazioni umane, muovendosi, con una scrittura asciutta ma commovente, sulle venature di un thriller psicologico di forte impatto emotivo.